VIOLAZIONE DEL DIRITTO AL CONSENSO INFORMATO DEI GENITORI DEL MINORE MALATO
Ritenuti responsabili del reato di falsità materiale in atto pubblico (p.e.p. dall’art 476 c.p.) i medici che avevano omesso di fornire informazioni ai genitori di un minore affetto da grave patologia, impedendo loro di scegliere cure alternative.
IL CASO:
I genitori di un minore deceduto a causa della leucemia che lo affliggeva, agivano in giudizio nei confronti dei sanitari che avevano tenuto in cura il figlio.
Dalle indagini era emerso che i medici avevano falsificato la cartella clinica, dalla quale risultavano analisi che in realtà non erano mai state eseguite.
Secondo la corte d’Appello i sanitari avevano effettuato le corrette terapie ed il decesso del minore era avvenuto per infezione da Staphilococcus ed inoltre il difetto di informazione nei confronti dei genitori sarebbe stato irrilevante.
La vicenda giungeva all’attenzione della Suprema Corte (sent. N. 26104/2022), a parere della quale i sanitari hanno violato il diritto di autodeterminazione dei genitori, mettendoli nelle condizioni di non poter scegliere farmaci alternativi.
Per gli Ermellini, l’omissione di informazioni al paziente (oppure o ai genitori, se il malato è un minore, come nel caso de quo) ha una capacità plurioffensiva, in quanto può potenzialmente ledere sia il diritto alla autodeterminazione che quello alla salute, entrambi risarcibili se si dimostra che sono derivate conseguenze dannose.
- LINK PER SENT. N. 26104/2022
https://www.cortedicassazione.it/corte-di-cassazione/